La Morte nei tarocchi è la carta numero n. XIII degli Arcani Maggiori dei Tarocchi, la carta successiva a quella de L’Appeso. Si tratta di una carta che incute inquietudine e timore, ma è proprio così negativa come sembra? Andiamo a scoprirlo.
Descrizione della carta
La carta rappresenta uno scheletro inclinato leggermente verso il lato destro. Lo scheletro tiene in mano una falce gialla. Sul terreno c’è dell’erba azzurra, verde e gialla dove si intravedono fiori e foglie.
Simbologia de La morte nei tarocchi
La carta de La Morte nei tarocchi indica la trasformazione, la profondità di pensiero, il rinnovamento di idee, la fine di un sentimento, di un ciclo ma anche un principio.
Questo arcano è notoriamente collegato alla cattiva sorte, ma in realtà il suo significato è molto complesso. In primis questa carta rappresenta il destino ineluttabile di ogni essere vivente, allude ad ogni fine necessaria, ad un distacco, ad una conclusione negativa. Ma la Morte rappresenta anche il principio trasformatore in grado di rinnovare ogni cosa: la morte non toglie solo ma dà anche: ad ogni fine segue un nuovo inizio.
Mietendo il prato lo prepara ad un nuovo ciclo di nascite. Il suo significato più profondo esprime dunque un cambiamento, una trasformazione che, seppur dolorosa, è necessaria: è il passaggio attraverso la distruzione per arrivare alla rinascita.
La Morte in realtà non estingue il corpo, o, almeno, non lo fa in modo definitivo: libera le energie prostrate sotto il peso di una materia inerte. Esattamente come la carta de L’Appeso che accetta la fine per poter rinascere, la Morte rappresenta l’atto concreto attraverso il quale si muore per rinascere. La distruzione è necessaria se si vuole porre fine ad una situazione preesistente che non ci soddisfaceva, che ci faceva male. E’ necessario, in tal senso, predisporsi al cambiamento, accettare la fine o la trasformazione di un qualcosa.
Anche Saturno, esattamente come lo scheletro della carta, impugna la falce che tutto recide e che tutto livella sena fare distinzione tra i poveri e i ricchi, tra i buoni ed i malvagi. La presenza di foglie e dei fiori rassicurano in merito alla continuità della vita. Anche il numero dell’Arcano ha un profondo significato: il tredici che tanti temono è in realtà un numero che non ha niente di nefasto: i convitati del Cenacolo erano tredici, le lunazioni che compongono l’anno e ne concludono il ciclo sono tredici.
La carta è dunque nefasta solo per chi ha paura dei cambiamenti, ma è benefica per chi comprende la necessità spesso ad essa legata.
I colori della carta
Lo scheletro impugna una falce dal manico giallo, colore della terra, ossia della materia. Il verde e l’azzurro simboleggiano la continuità della vita, ci dicono che la fine è solo apparente.
Significato de La morte nei tarocchi
La Morte nei tarocchi simboleggia il taglio netto, la scure che fa piazza pulita. Il consultante può aspettarsi la fine di un matrimonio, il termine di un lavoro, la fine di un’amicizia. Non si tratta necessariamente di eventi negativi, anzi, potrebbero essere necessari affinché si verifichi una nuova rinascita, un nuovo inizio. L’Arcano ci dice che quello che doveva avvenire è avvenuto, che ci sarà un cambiamento che probabilmente non sarà indolore ma che è comunque necessario e come tale va accettato. Il significato dipende molto dalle carte che escono vicine: se si tratta di arcani problematici potrebbero enfatizzarne il significato.
Significato al contrario de La morte nei tarocchi
La carta de La Morte nei tarocchi, quando esce rovesciata, capovolge anche il suo significato negativo, ci dice che il declino è ormai giunto al termine. La Morte rovesciata nei tarocchi rappresenta quindi la fine del declino, il termine della situazione preoccupante, rappresenta il capovolgersi degli eventi negativi, la fine di una situazione complicata.